LA NOSTRA ZONA DI PIACERE
La e messa alla fine delle affermazioni, la paura del cambiamento ci possono mettere in condizioni poco piacevoli. Fin dalla nascita iniziamo a coltivarci il nostro orticello di abitudini, convinzioni, modi di dire e di fare, schemi mentali nella gestione dei rapporti con le persone e con i nostri pensieri. Le regole che gestiscono la sopravvivenza del cervello. E fuori dall'orto chi e che cosa troviamo? Aglio, patate e cipolle? Fuori troviamo tutto il resto, ciò che riteniamo poco gradevole, per esempio: chi si veste, chi parla, pensa, gesticola in maniera differente da noi. Il diverso. Nel nostro orticello ci sentiamo ...sicuri. (I bisogni umani) Rapportarci con ciò che conosciamo ci da sicurezza. Un pazzo ha detto: "chi lascia la strada vecchia per quella nuova, sa quel che lascia ma non sa quel che trova" e Albert Einstein diceva "follia-e-fare-sempre-la-stessa-cosa-aspettandosi-risultati-diversi" il mondo è pieno di pazzi! Questa follia che viviamo ogni giorno ci lascia nella zona di confort, ma è il disagio che ci fa crescere. Ognuno di noi è migliorato personalmente soprattutto quando ha sbagliato o quando quella volta le cose sono andate verso un'altra direzione. Nei momenti difficili, particolari diamo il meglio di noi stessi ed è li che avviene l'evoluzione, la crescita.
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