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Perché una tecnica di auto-aiuto non funziona: le insidie nascoste

Aggiornamento: 15 apr



Perché le tecniche di auto-aiuto non funzionano sempre? Scopri le insidie nascoste e come ottenere risultati concreti con Mauro Brocca, Life Mental Coach.
Perché le tecniche di auto-aiuto non funzionano sempre? Scopri le insidie nascoste e come ottenere risultati concreti con Mauro Brocca, Life Mental Coach.

Ciao a tutti, sono Mauro Brocca, Life Mental Coach e Trainer di PNL.

Oggi voglio affrontare un tema comune a chi si occupa di aiutare le persone: le tecniche di auto-aiuto che non funzionano.

Vi è mai capitato di applicare una tecnica impeccabile, che sulla carta prometteva miracoli, e di non ottenere alcun risultato?

Niente panico, è più comune di quanto si pensi!

In questo articolo, analizzeremo insieme le cause principali che possono ostacolare l'efficacia di un metodo di auto-aiuto.

1. Errore di valutazione:

Il primo caso da considerare è l'errata identificazione del problema.

Spesso, le persone che si rivolgono a noi per un aiuto non sono in grado di individuare correttamente la radice del loro malessere.

Come un detective, il nostro compito è scavare a fondo per comprendere la vera natura della problematica e indirizzare l'intervento di conseguenza.

2. Il conflitto interiore:

Il nostro cervello è governato da due anime: una che ci spinge all'azione e una che ricerca la comfort zone.

Quando ci approcciamo a un problema, entrambe le parti entrano in gioco.

La prima desidera raggiungere l'obiettivo prefissato, la seconda tende a mantenere lo status quo.

Immaginate di dover pagare una bolletta in posta: il vostro capo vi chiede di farlo e la parte "attiva" del cervello si mette in moto, andate e procedete.

Ma se all'ufficio postale trovate una rapina in corso, l'esecuzione del compito diventa impossibile.

La parte "protettiva" del cervello interviene per salvaguardare la vostra tranquillità.

3. Mancanza di autorizzazione:

Analogamente, quando applichiamo una tecnica di auto-aiuto, la parte "attiva" del cervello impartisce un comando. Ma se la parte "protettiva" oppure un'altra area ''attiva'' non concede l'autorizzazione, il processo fallisce.

Cosa fare?

Invece di insistere con la tecnica inefficace, è fondamentale dialogare con la parte "protettiva" del cervello.

Dobbiamo comprenderne le ragioni e ottenere il suo consenso per procedere.

Solo allora il processo di cambiamento potrà avere successo.

In sintesi:

  • Non sempre le persone sono in grado di identificare correttamente il problema.

  • Il cervello è governato da due anime in conflitto: una che vuole il cambiamento e una che lo ostacola.

  • Per ottenere risultati, è fondamentale ottenere l'autorizzazione della parte "protettiva" del cervello.

Prossimi passi:

Nei prossimi articoli, approfondiremo le strategie per dialogare con la parte "protettiva" del cervello e per superare le barriere che ostacolano il cambiamento.

Ricorda:

  • Non sei solo! Molte persone incontrano difficoltà con le tecniche di auto-aiuto.

  • La chiave del successo è comprendere le dinamiche interne del cervello e lavorare con esse, non contro di esse.

Con il giusto approccio, il cambiamento è possibile!


Mauro Brocca, Life Mental Coach

Aiuto le persone a raggiungere i loro obiettivi e a vivere una vita più serena e appagante.

Contattami per una consulenza gratuita:



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